Una passione copiata. Una memoria che suona.
- āmbīto.guru
- 17 apr
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 17 apr
Un gesto silenzioso di Bach, una trascrizione mai firmata, e una Passione che oggi ritorna — ricomposta, riascoltata.
Nel cuore della biblioteca di Berlino, tra le pagine manoscritte della Preußische Staatsbibliothek, esiste una partitura intitolata:
PASSIO D.N.J.C. secundum Lucam.

Solo 23 delle 57 pagine sono vergate dalla mano di Johann Sebastian Bach. Le altre — probabilmente — dal figlio Carl Philipp Emanuel.
Una Passione che Bach non ha composto. Ma che ha copiato per intero.
Senza alterare una nota. E questo gesto, già da solo, racconta qualcosa.
“If this is Sebastian, I shall hang myself.” – Felix Mendelssohn
Forse Bach — che correggeva sempre ciò che copiava — qui non ha toccato nulla.
Forse non per eseguire. Ma per conservare.
Perché anche ciò che non è nostro, a volte, merita memoria.
🎧 St. Luke Passion (Reimagined)
Questa registrazione è una prima mondiale, basata su quella partitura enigmatica.
Jan Jirásek la ricompone, ispirandosi a un’idea di Carl Orff.
Douglas Bostock dirige. Furio Zanasi canta il Cristo.
E con il giusto stupore, ho contribuito a darne voce al basso continuo.
È un’opera sacra in due parti.
Ma forse anche una domanda aperta.
A volte la memoria non è scritta. È solo copiata. Ma non per questo tace.
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